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Lettere di Perez alla sua Angelica BY ANIMOEROTICO

Da te.
Ti ringrazio per questo, Per tutto.

1)
Angelica non scusarti

desideravo vederti ed invano ti ho atteso ma non m'importa,.
Io sono “felice” di ogni tuo minimo accenno di considerazione, vivo per i tuoi occhi e per quel ventaglio che profuma di te.

Mi ritrovo comunque e sempre qui, a sperare che tu mi chieda di vederci perché hai desiderio di mettere i tuoi occhi dentro ai miei e perché basta uno sguardo a far passare tutto.
Vorrei tornare a quando mi hai detto che potevamo vederci oggi … vorrei ...

Sono un “gattino fradicio” lo so, e il bello è che non me ne vergogno nemmeno.

Ti penso … come se al mondo esistessero tu … ed il nulla assoluto.

2)
Anche se leggere la tua lettera e rileggerla ancora ed ancora mi uccide dentro, l’ultima cosa che voglio è di farti del male o di contribuire a fartene. Io in realtà vorrei l’esatto contrario, avendo sperato di essere per te motivo di felicità.
Ti ho sempre detto che secondo me tu avresti dovuto valutare e decidere ESCLUSIVAMENTE inseguendo la TUA felicità.
Se io sono stato o sono diventato per te motivo di infelicità, non resta che comportarsi di conseguenza, nel tuo esclusivo interesse, senza che tu debba preoccuparti anche di quelle che potranno essere le conseguenze per questo povero idiota.
Amare una persona, amarla davvero, significa metterla davanti a tutto, anche al proprio dolore. Queste Angelica mia, non sono parole di circostanza o ad effetto.

Credo che tu oramai non abbia più dubbi sulla mia onestà e soprattutto sulla mia sincerità nel rappresentarti, sia pur con grande pudore, le mie emozioni ed i miei sentimenti.
Io ci credo davvero così come sono assolutamente certo, oramai, della valenza di ciò che provo per te ed anche, scusa se insisto anche su questo, della potenza di ciò che ci unisce e ci ha unito, nonostante tutti i muri e le difficoltà che ci separano.
Si, le cose più belle quasi mai sono anche le più facili.

E tu Angelica sei una delle cose più belle e sorprendenti che mi siano toccate in tutta la mia vita, una delle più difficili, lancinanti, dolorose, e chissà quanto altro amaro dovrò ancora ingoiare, ma anche una delle più vere ed emozionanti. Sei la prova certa che sono vivo e che non voglio solo sopravvivere o al massimo a vivere una vita a metà.

Se solo poco tempo fa’ qualcuno mi avesse detto che un giorno mi sarei ritrovato a sbranare emozioni così l’avrei fatto internare ed invece sono settimane che sopravvivo in questo stato e che poter parlare con te anche solo pochi minuti è diventata una delle mie massime aspirazioni.

Sono milioni le cose che vorrei dirti, tantissime quelle che vorrei fare con te.
Non so se il mio tempo con te e per te è inesorabilmente scaduto, io non riesco ancora a farmene una ragione, continuo anzi a credere il contrario.
Sono sempre stato uno per il quale volere è potere ma raramente mi sono sentito impotente come adesso.
Se tu ne sei certa ed hai deciso così nel tuo interesse, ti chiedo che possa trattarsi almeno di un addio all’altezza di ciò che è stato e ti prego di non pretendere ma me troppo aiuto nel farti uscire dalla mia vita.

Sei dentro di me,
per sempre,
tuo Perez

3) 
Buongiorno Angelica,

in realtà quello che leggi te l’ho scritto ieri, al volgere dell’ennesima giornata di mal di cuore.
Come vedi è diventato normale rivolgermi a te con queste lettere, in realtà la vivo ancora come una costrizione, ma tant’è, se non vi è altra alternativa.
La gran parte delle cose più importanti ce le siamo scritte, di persona hanno parlato i nostri sguardi ed i nostri gesti.
Insomma quello che hai fatto e stai facendo è chiaro ed evidente perfino a questo povero idiota.
Avresti un “milione di cose” da dirmi, ma eviti accuratamente di farlo, mi baci e mi abbracci continuamente, ma sempre rigorosamente in maniera del tutto simbolica.
Se leggendo queste righe dovessi pensare a rancore o peggio, cambia subito idea, è solo dolore, profondissimo, lancinante dolore dal quale non riesco proprio a difendermi, tanto di meno a liberarmi.
Il resto lo dice tutto quello che è stato in queste settimane e lo dice il fatto che dopo non so più quanto tempo, torno ad esibire, invece di vergognarmene, tutte le mie debolezze di quando ho a che fare con un certo sentimento.
Duro e determinato sì, ma fino a che non entrano in gioco gli affari di cuore, altrimenti divento un “gattino fradicio”come diceva il nostro amico che non c’è più.

Non voglio dilungarmi oltre, servisse a qualcosa andrei avanti tutta la notte ma ti chiedo solo un piccolo regalo che immagino mi farai più che volentieri e senza alcun problema.
Lasciami stare, tagliamo anche l’ultimo canale.
Non so se, quando e come servirà a farmi stare un po’ meglio, ma forse non farà neppure troppo male e poi non voglio correre il rischio di sciupare quello che di bello ci resta da ricordare di noi.
Tanto lo sai che sarà praticamente impossibile per me venire nel Palazzo e non passare a guardarti se abbassi ancora gli occhi. Solo quando smetterai di farlo capirò che ti è passata e forse riuscirò ad essere felice per te.

Sai benissimo che non ci vedremo più e se questa è la scelta migliore per te, forse un giorno riuscirò a farmene una ragione.
Devo ammettere che ogni momento in più penso che nonostante il bello che resta sarebbe stato molto meglio che non ti avessi mai invitato a quel ballo o che il tuo no fosse stato di quelli che non ammettono repliche e seconde istanze.
E’andata com’è andata ed ora sono qui stupidamente a gestire una situazione che non può in alcun modo bastarmi così come non riesce a consolarmi la lista quasi infinita di complimenti, belle parole e apprezzamenti dei quali però doverosamente ti ringrazio.
Le emozioni che mi hai dato alla fine fanno più male che bene, i rimpianti prevalgono sui bei ricordi.

Mi pare di capire che per fortuna almeno per te non è la stessa cosa e che almeno tu riuscirai a non avere troppi rimorsi per quello che è stato. Penso anzi che possa servirti per capire davvero quello che è il da farsi e se ci sia o meno da lasciare aperta la porta del tuo cuore nei riguardi di qualcun altro.
Non credo ci sarà modo o maniera di dirtelo in altro modo, e allora grazie ancora di tutto, ma lasciati però dire che meriti di più di quello che la vita ti sta dando.

Ma in fondo chi sono io per sapere che cosa ti rende felice e che cosa no?

Io torno alla mia vita a metà, sperando che quanto successo mi serva da lezione per tutto il tempo che mi rimane e mi insegni a prendere quello che la vita mi ha dato e che non è neppure poco, dimenticando e non aspirando più a quello che mi manca.

Avrei davvero un milione di cose da dirti, la mia testa, e forse non solo quella, è un tumulto, un fiume in piena. Ma il mio tempo per te e con te è scaduto e allora voglio sforzarmi di recuperare un po’ di sana dignità, pur senza far finta di essere quello che non sono.

Tuo Perez

............. la lettera di Angelica ?





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