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POESIE D'AUTORE Il Lete





Lete: Dante submerged in the River Lethe, by Gustave Dore: illustration from The Purgatorio.


Tante cose sarebbero da scrivere ... ma io mi limito a questo:
Il Lete è il Fiume dell'Oblio nella mitologia greca e romana.
Il termine viene da una radice greca, leth, "dimenticare", da cui deriva anche alètheia, "verità", con l'alfa privativo che indica dunque "ciò che non si dimentica" 
(Wikipedia)


Ora:

Se Platone nel suo libro della Repubblica ci narra il mito di Er che nell'oltretomba cerca di svelare i misteri della reincarnazione delle anime ...
Se gli iniziati giunti nell'aldilà percorsero questo fiume alla ri-ricerca della saggezza senza doverne berne l'acqua che induceva l'oblio...  
Se nell'Eneide di Virgilio e nei Campi Elisi tuffandosi nelle sue acque si dimenticano le vite passate ...
e se Dante nel Purgatorio storpia il suo nome e si immagina tutti "a mollo" nelle sue acque  a riscattare le loro coscienze prima di salire in Paradiso.

 io 
semplicemente adoro 

 La tragedia Goethiana e la poesia di Baudelaire

Vieni qui sul mio cuore, sorda anima crudele,
tigre adorata, mostro che t'atteggi indolente;
lascia ch'io immerga a lungo le mie dita tremanti
nella spessa, pesante tua criniera

e nella gonna che di te profuma
seppellisca la testa dolorosa,
come un fiore appassito respirando
la corrotta dolcezza del mio defunto amore.

Voglio dormire! pur di non vivere, dormire!
In un sonno dolce come la morte, spargerò
baci senza rimorsi sul tuo corpo leggiadro
levigato e splendente come il rame.

Niente, per inghiottire i singhiozzi languenti,
vale quanto l'abisso del tuo letto
sulle tue labbra, possente, ha dimora l'oblio,
il Lete trascorre nei tuoi baci.

Come un predestinato obbedirò
alla mia sorte, mia delizia ormai;
martire rassegnato, condannato innocente
che attizza il suo supplizio col fervore,

succhierò, per placare il mio rancore,
il nepente e l'amabile cicuta
sulle punte incantevoli di quel tuo aguzzo seno
che mai e mai ha dato asilo a un cuore.




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